Rapporto sulla Campagna Antartica (estratto)

Estate Australe 2013-2014

Ventinovesima Spedizione (PNRA XXIX)

Progetto 2009/B.09: Osservatorio Marino nel Mare di Ross. Resp. G. Spezie
G. Budillon, P. Falco, P. Penna

Il Progetto MORSea è sostanzialmente relativo alla attività di mantenimento della rete di osservazioni marine attualmente esistente nel Mare di Ross. L’obiettivo primario dell’osservatorio è quello di fornire un sostanziale contributo al monitoraggio della variabilità interannuale delle caratteristiche fisiche e geochimiche delle acque di shelf nel settore occidentale del Mare di Ross.
L’osservatorio è attualmente costituito da 4 catene correntometriche (mooring) contrassegnate dalle lettere “B”, “D”, “G” e “L”. Il Progetto si occupa del mantenimento dei mooring esistenti e, possibilmente, di potenziare la strumentazione attualmente alloggiata sulla base anche di accordi e collaborazioni con progetti italiani e stranieri.
A queste attività si sono aggiunte anche le misure di ship of opportunity effettuate senza interferire con i tempi di navigazione della nave Italica. In particolare quest’anno sono state eseguite misure di temperatura e salinità superficiale del mare (SST e SSS rispettivamente), lanci di XBT per la misura della struttura subsuperficiale dell’Oceano Meridionale e lanci di float (questi ultimi nell’ambito della collaborazione con il progetto ARGOItaly). Queste attività, svolte in passato da progetti non più attivi del PNRA (CLIMA e SOChIC), sono state condotte al fine di non interrompere le preziose serie temporali acquisite dal 1994, considerata la valenza ormai “climatica” di queste informazioni.
In attesa della attribuzione dei fondi per le attività di progetto, anche quest’anno le indispensabili acquisizioni di materiale di consumo (zinchi, batterie, …), marinaresco (boe di spinta, cavi, maniglioni, …) sono state eseguite anticipando le spese su dotazioni economiche non PNRA. In questo contesto non è stato possibile quindi acquisire nuovi strumenti per questa spedizione e, in buona sostanza, la strumentazione rimessa a mare è stata la stessa di quella degli anni precedenti che, in alcuni casi, risale a oltre 15 anni fa. Il materiale di consumo e di ricambio per le trappole di sedimento è stato fornito: dal dott. M. Capello (Univ. di Genova) per i mooring “D” e “L” (3 trappole), dal dott. L. Langone (CNR – ISMAR) per il mooring “B” (1 trappola). Quest’ultimo ha inoltre curato a bordo la conservazione dei campioni acquisiti, la programmazione dei motori, ed in generale il ricondizionamento delle trappole di sedimento per il successivo riposizionamento in mare.
Come specificato nel seguito (se non specificato diversamente gli orari e le date sono in tempo locale – LT), il recupero di due mooring (“B” e “L”) ha visto la preziosa collaborazione del gruppo EchoSurvey (CNR-ISMAR, Ancona) che ha messo a disposizione la strumentazione da pesca (divergenti) e ha partecipato attivamente alle operazioni.
Come tradizione, sono state effettuate calate di CTD/LADCP - per la verifica e taratura dei sensori posizionati sulle catene correntometriche - prima e dopo il loro recupero e posizionamento; le misure sono state eseguite in collaborazione con l’U.O. “Idrologia” del progetto RoME.
Nel seguito vengono descritte le attività svolte su ogni catena correntometrica e in tabella I viene riportato la scheda riassuntiva.

Mooring “B”
Il mooring “B” è stato recuperato il 29 gennaio e rimesso in mare il 31 gennaio 2014.
Un primo tentativo di recupero è stato effettuato il 6 gennaio 2014 durante l’avvicinamento della nave Italica verso la Base MZS in considerazione delle buone condizioni meteo marine. Nonostante tutte le operazioni fossero state eseguite con successo, sia quelle propedeutiche allo sgancio (wake up dello sganciatore, calcolo della distanza), sia lo sgancio stesso (con la regolare ricezione del segnale di conferma di avvenuto sgancio e posizione verticale di entrambi gli sganciatori), il mooring non è risalito in superficie. Dopo alcune ore di ulteriori tentativi e prove, constatata l’impossibilità di poter effettuare altre operazioni e la urgenza di raggiungere MZS, è stato deciso di abbandonare la zona posticipando altri tentativi di recupero. Grazie alla collaborazione del gruppo EchoSurvey, è stato effettuato un passaggio sulla posizione del mooring rilevando tutta la struttura, sia nella parte di fondo sia superiore, avendo conferma in questo modo della sua effettiva integrità e posizione verticale.
Un secondo tentativo è stato effettuato il giorno 12 gennaio 2014. Ritornati sul posto è stata verificata nuovamente la piena funzionalità di entrambi gli sganciatori che rispondevano regolarmente alle interrogazioni con il segnale di avvenuto sgancio e posizione verticale, nonostante ciò il mooring non risaliva in superficie. Al fine di tentare il recupero del mooring è stata messa in mare una struttura a “U” composta alle due estremità verticali da una boa superficiale sostenente una cima di circa 150 metri appesantita da una catena, entrambe collegate in profondità da una cima orizzontale di circa 250 metri. Questa struttura è stata filata in mare dalla nave Italica a monte della corrente predominante ed è stato atteso il tempo necessario a far derivare la struttura sulla posizione del mooring. Al secondo tentativo il mooring è stato infatti “incocciato”: le boe superficiali, distanti tra loro circa 250 metri, hanno modificato la traiettoria di deriva avvicinandosi tra loro. Dopo circa mezz’ora la nave ha quindi operato per rampinare entrambe le boe e ha iniziato il recupero da poppa. Purtroppo durante questa fase si è notato che le cime andavano in bando testimoniando la perdita di aggancio con il mooring. Non è stato possibile ripetere ulteriori prove per le condizioni del mare; verificata ancora una volta la posizione del mooring, è stato deciso di rimandare nuovamente un ulteriore tentativo di recupero.
Il mooring è stato recuperato il 29 gennaio 2014 operando in stretta collaborazione con il gruppo EchoSurvey presente a bordo (Giovanni Canduci e Giordano Giuliani) che ha messo a disposizione i divergenti e la propria professionalità. Verificata ancora una volta la posizione del mooring, sono stati filati da poppa i divergenti sostenuti da circa 500 metri di cavo d’acciaio e collegati tra loro da cime di kevlar di circa 500 metri, appesantite da una catena. Al secondo tentativo il mooring è stato incocciato e recuperato a bordo senza eccessivi problemi.
L’esame della strumentazione recuperata ha evidenziato una anomala presenza di fouling sulla strumentazione profonda (e non su quella più superficiale) che risultava particolarmente intensa sugli sganciatori e ne aveva impedito lo sgancio, nonostante il meccanismo di svincolo avesse perfettamente funzionato.
Dopo la manutenzione del caso, la catena correntometrica è stata riposizionata.

Mooring “D”
Il mooring “D” è stato recuperato il 12 gennaio e rimesso in mare il 21 gennaio 2014.
Durante la XXVIII (2011-12) Spedizione il mooring era stato posizionato in mare incrementando il payload e prolungando la sua estensione sino a circa 124 m dalla superficie con la strumentazione fornita dal progetto “2010/A4.01” (sensori termoalini e un profilatore acustico). Per evitare possibili perdite di tutto il mooring, era stato deciso di collegare la parte inferiore con quella superiore (aggiunta per il progetto “2010/A4.01”) mediante un anello debole che avrebbe ceduto in caso di impatto con iceberg.
Il recupero del mooring è stato effettuato in ottime condizioni meteo marine senza però rinvenire la parte superiore relativa al progetto “2010/A4.01”.
A differenza di quanto evidenziato per il mooring “B”, non sono state rinvenute presenze anomale di fouling.
Effettuata l’ordinaria manutenzione della strumentazione, il mooring “D” è stato rimesso in posizione.

Mooring “G”
Il mooring “G” è stato recuperato il 23 gennaio e rimesso in mare il 26 gennaio 2014.
Entrambe le operazioni si svolte senza particolari problemi in condizioni meteo marine accettabili. La configurazione del mooring riposizionato.

Mooring “L”
Il mooring “L” è stato recuperato il 5 febbraio e rimesso in mare l’8 febbraio 2014.
Un primo tentativo di recupero è stato effettuato l’11 gennaio, durante le operazioni di sbarco del materiale presso MZS, a bordo dell’Icebjorn. La risposta dello sganciatore alle interrogazioni con il modulo di sgancio a bordo dell’Icebjorn è sempre stata frammentaria e poco intellegibile. Analogo risultato si è ottenuto con il modulo di sgancio di rispetto a bordo della Italica. L’Italica ha quindi effettuato un passaggio sul punto teorico per rilevarlo con gli ecoscandagli del gruppo EchoSurvey, in questa indagine è stata identificata solo la strumentazione in prossimità del fondo.
Durante le attività marine in Base, il battello Malippo ha effettuato un passaggio sulla posizione del mooring rilevandolo con l’ecoscandaglio di bordo e verificandone la posizione verticale.
In seguito a questa informazione è stato deciso di effettuare il recupero secondo le modalità già sperimentate in occasione del recupero del mooring “B” in collaborazione con il gruppo EchoSurvey. Il mooring è stato “incocciato” al primo tentativo l’8 febbraio ed è stato recuperato completamente integro.

Ringraziamenti:
E’ doveroso un sentito ringraziamento:
- al gruppo EchoSurvey (CNR-ISMAR, Ancona) per la entusiastica collaborazione in fase di programmazione e di esecuzione delle operazioni di recupero dei mooring “B” e “L”, nonché per aver messo a disposizione parte della attrezzatura propria;
- al dott. Capello per l’assistenza in Italia e al dott. Langone per l’assistenza in Italia e a bordo nella manutenzione delle trappole di sedimento;
- a tutti coloro che hanno collaborato ai lanci degli XBT (G. Bruzzone, D. Cotterle, M. De Stefano, R. Geletti, G. Zambardino).
- al personale di bordo e del PNRA per l’assistenza continua e per aver coadiuvato con grande professionalità nelle operazioni marinaresche a poppa in occasione del recupero e messa a mare delle catene correntometriche, anche in condizioni meteo marine non facili.